RECENSIONE "COME IL VENTO TRA I MANDORLI" DI MICHELLE COHEN CORASANTI
Pagine 377
Edizione Feltrinelli
Prezzo 17,00€
MERAVIGLIOSO!!!
Questo libro racconta la storia di Ichmad, il protagonista, e la sua famiglia. sullo sfondo il conflitto arabo-israeliano della metà degli anno '50.
Ichmad è un ragazzo di 12 anni con una profonda passione per Einstein e la matematica. Le sue avventure iniziano quando la sua famiglia viene relegata in un fazzoletto di terra dall'esercito israeliano. l'unica cosa che li rallegri è la presenza di un mandorlo a cui Ichmad e Abbas; suo fratello, danno anche un nome: Shasida, il testimone. il mandorlo infatti sarà proprio il testimone silenzioso di tutte le ingiustizie che la famiglia di Ichmad subirà nel corso degli anni. Il mandorlo simbolo della vita che va avanti, delle stagioni e degli anni che passano "nonostante tutto", nonostante i dolori e i soprusi, nonostante i sogni infranti perchè dentro di noi resta sempre qualcosa per cui lottare. nonostante in inverno le foglie morte cadano, in primavera il mandorlo si riempie di foglie e bellissimi fiori profumati. Ichmad e Abbas lo usano per giocare, per arrampicarcisi e trovare uno spazio dove la guerra non esiste. Ichmad lo userà per trovare un pò di pace e un momento solo per se stesso e i suoi calcoli matematici.
Le strade di Abbas e di Ichmad si dividono e, mentre il primo soccombe all'odio per Israele, il secondo lotta per dare un senso a tutto quello che succede e, grazie al suo amore per la matematica, vince una borsa di studio all'università e in seguito riesce ad emigrare negli Stati Uniti dove, nonostante le iniziali discriminazioni per la sua etnia, si riscatta dimostrando a se stesso e agli altri che l'odio e il rancore non portano da nessuna parte e che solo lottando per ciò in cui si crede si ottiene qualcosa.
E' un romanzo bellissimo, ricco di emozioni, si trovano dolore, rabbia, amore, speranza...la forza e il coraggio di un ragazzino, poi uomo, che affronta tutto a testa alta non perdendo mai di vista il suo sogno.
La scrittura è semplice e molto scorrevole, oltre ad essere bellissimo il contenuto, è bella anche la forma. Alla fine del racconto è stato inserito anche un piccolo glossario con la traduzione delle parole in lingua originaria all'interno del testo. nonostante non vengano usate grandi similitudini e giri di parole, le emozioni sono ben descritte e si riescono a percepire bene dentro di noi. Non c'è la smania di strafare, il testo in ogni sua parte è costruito in modo semplice, ordinato, non ci sono paroloni incomprensibili per descrivere il profondo mondo delle emozioni. Il mondo dei sentimenti e delle emozioni è difficilmente descrivibile da semplici parole, perchè ha troppe sfumature, ma l'autrice riesce con la sua semplicità a renderlo palpabile e non banale.
Abbas, il fratello di Ichmad è un personaggio che mi è piaciuto molto. Cova una rabbia profonda e M. C. Corasanti, la descrive così bene senza però dilungarsi, da farcela percepire addirittura nei suoi sguardi.
Sono felicissima di aver letto questo libro e lo consiglio davvero a tutti, soprattutto a chi ha amato, come me, "Il cacciatore di Aquiloni", a cui è stato anche paragonato.
Un abbraccio!
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